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CODICI DEI COLORI
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I Saggi di Colore, a differenza delle Prove di Colore (che presentano solamente la vecchia numerazione a quattro cifre scritta a matita in basso a destra del cartoncino), mostrano codici dei colori differenti a seconda del periodo in cui sono stati stampati. Infatti, dal 1965 in poi, l'identificazione del codice presenta due lettere seguite da un numero a 1, 2 o 3 cifre; a questa regola, però, esistono eccezioni:

VECCHI CODICI numero di 4 cifre seguito o meno dalla sigla che indica la fabbrica dell'inchiostro (Lx, Lc) (blu, arancio, verde, rosso, viola, nero, marrone).
NUOVI CODICI numero composto da 1-3 cifre preceduto da due lettere (in genere maiuscole) che indicano il colore; anche in questo caso può essere presente la sigla relativa alla fabbrica dell'inchiostro (blu, arancio, verde, rosso, viola, nero, marrone).
ECCEZIONI può essere presente un numero composto da 5 cifre invece che 4 (spesso questo si verifica per i Saggi di Monaco) (esempio 1), oppure al posto del codice è indicato il colore o la sfumatura per esteso (es. Rosa Primario, Nero di base, Blu di Prussia, Verde Oliva) (esempio 2).

Negli anni antecedenti il 1946 (all'incirca), quasi tutti i numeri erano compresi tra 1 e 1000 oltre a pochissimi nei "2000", nei "7000", negli "8000", nei "9000", negli "11000" e nei "12000". Il significato preciso di queste numerazioni superiori ai "1000" non è noto a causa dell'esiguità delle informazioni disponibili a riguardo.

Con l'introduzione dei nuovi codici alfanumerici a partire dal 1965, le numerazioni partivano da 1 continuando talvolta oltre il 32 per ciascun colore. La presenza dei diversi suffissi che talvolta accompagnavano il codice, aveva presumibilmente la funzione di differenziare gli inchiostri della medesima tonalità o sfumatura (e pertanto denominati con lo stesso codice) che venivano prodotti e forniti da aziende differenti; infatti, queste generalmente utilizzavano lo stesso codice per indicare un inchiostro avente caratteristiche cromatiche analoghe.

Il numero delle sfumature aumentò in modo impressionante in seguito all'introduzione della stampa multicolore (T.D. 6).

© Giorgio Leccese
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